uno + uno = uno, oppure… tre

“Se ad una goccia d’acqua si aggiunge un’altra goccia d’acqua, il risultato è una goccia d’acqua, non due. Sommando due concetti infatti si ottiene un solo concetto nuovo, che è la sintesi fra di essi.

pettine-gigante-porta-biciTutta la storia umana potrebbe essere definita come una combinazione di idee, prodotti o servizi prima tra loro scollegati che unendosi si trasformano e danno vita a qualcosa di nuovo: la stampa, ad esempio, è nata quando Gutenberg ha messo insieme gli stampi per il conio delle monete e la pressa per l’uva.

In un certo senso però, paradossalmente, potremmo anche dire che Uno + Uno = Tre, poiché le due idee originarie non scompaiono generando quella nuova che è la sintesi fra di esse.”

 

in salita tutti i Santi aiutano

“In secondo luogo, io non credo, assolutamente, che nella vita si impari solo dai successi. Sarebbe assurdo sostenerlo. E’ nell’esperienza di ciascuno di noi che anche le avversità possono portarci ad una crescita personale.
aquiloniQualcuno ha espresso questo concetto in modo magistrale con questa frase:
“Non aver paura delle difficoltà che incontri. Ricorda che l’aquilone si alza con il vento contrario, mai con quello a favore.”
Eppure noi tutti sappiamo che non sempre è così.

A volte il dolore ci fa crescere, altre invece ci abbruttisce e può anche renderci più cinici. Cos’è dunque che segna la differenza fra due reazioni tanto lontane?
Su questo io ho molto riflettuto e credo che le avversità possano farci crescere solo se riusciamo a trovare in esse un significato.
In questo caso si avvera allora quello che scriveva saggiamente il poeta Khalil Gibran: “Quanto più a fondo il dolore scava nel nostro cuore, tanta più gioia potremo contenere.”
Diversamente accade l’esatto opposto e l’infelicità rischia di produrre soltanto cattiveria, come spiegò nitidamente un giorno un bimbo delle elementari alla sua maestra che aveva evocato il famoso “lupo cattivo” dicendole in modo illuminante: “Maestra, non esistono lupi cattivi, esistono soltanto lupi infelici.”

Mogli e buoi dei paesi suoi

“A ben guardare, da sempre nel corso della storia umana abbiamo imparato dai successi altrui; si tratta della pratica più antica, fin dai tempi della scoperta del fuoco. In fin dei conti, quindi, non c’è nulla di nuovo, se non la possibilità, per noi oggi, di scegliere in maniera consapevole questa pratica!

Il primo passo da compiere, in questa direzione, credo che stia nel recupero della memoria storica, per prendere coscienza fino in fondo della nostra identità plurale e del valore imprescindibile della diversità e della contaminazione reciproca.

diffusione-carta(…) dal mondo arabo riceviamo le basi dell’ottica, della chimica, dell’astronomia. Il calendario fu ideato dai babilonesi che divisero il giorno e la notte in 12 ore ciascuno, precisarono la data delle 4 stagioni e disegnarono la prima mappa di stelle e pianeti; saranno però gli egizi a dividere l’anno in 365 giorni e un quarto come usiamo ancora noi adesso. Ancora dal mondo arabo abbiamo le basi della matematica (i numeri che usiamo oggi sono di origine indiana, ma arrivarono a noi attraverso gli arabi); dal Maghreb riceviamo un contributo fondamentale per la nostra musica (la chitarra, ad esempio) ed architettura. La bussola è stata inventata in Cina, così come la carta più di duemila anni fa. Il timone viene inventato in Egitto più di 5.000 anni fa e segnerà una vera e propria rivoluzione nel modo di navigare.

Ambassadors+from+India+present+Chatrang+to+Khosrow+I+King+of+Persia(…) anche se andiamo a ricercare l’origine dei nostri giochi e giocattoli scopriamo che molti sono arrivati a noi da altri popoli e culture: gli scacchi ad esempio erano un antico gioco di strategia militare con cui si sfidavano a distanza di migliaia di km il re di Persia (chiamato “shāh”) e l’imperatore dell’India, infatti scacco matto deriva da “shāh māt” che in arabo significa “il re è morto”; le trottole sono egizie, come pure la dama (la più antica, datata 5000 a.C., è stata ritrovata dagli archeologi nella città di El-Mahash); lo yo-yo è cinese e ha più di 2500 anni, come pure l’aquilone, già molto diffuso intorno all’anno 1000 a.C..”