“Quante volte ci hanno ripetuto che «siamo tutti importanti, ma nessuno è indispensabile»? Io non sono mai stato d’accordo, perché ho sempre pensato che siamo tutti indispensabili!
Spesso a scuola, durante i miei laboratori, per introdurre i ragazzi al valore della diversità e al pluralismo, li faccio salire in piedi sui banchi.
Rimangono così sorpresi e divertiti nell’osservare la propria classe da un’angolazione nuova e diversa, dalla quale possono notare o scoprire cose che prima non avevano mai osservato.
A quel punto domando loro: «Qual è secondo voi la prospettiva migliore?»
Tutti, ovviamente, mi rispondono in coro: «Dall’alto!». Io invece faccio loro notare come ogni prospettiva permetta di scoprire una parte della verità, ed è solo mettendo insieme tutte le prospettive che possiamo cogliere la realtà nella sua interezza.
Nessun punto di vista, quindi, è superfluo. Tutti siamo indispensabili, un po’ come i pezzi di un puzzle, nel quale non possiamo permetterci il lusso di perdere neppure un solo pezzo.”