sbagliare è umano, errare è divino

charlie brown“Nel linguaggio comune sbagliare ed errare sono normalmente utilizzati come sinonimi. Invece c’è una profonda differenza fra di essi, che è bene indagare.

Secondo la sua definizione etimologica lo sbaglio é la funesta conseguenza della mancanza di attenzione, ovvero della offuscazione della vista prodotta da qualcosa che attrae l’attenzione e fa prendere una cosa per un’altra (da latino “varius” che significa cangiante, abbagliante).
(…)
Sbagliare dunque, per come lo intendo in questo testo, potremmo tradurlo con “distrarsi”, “non prestare attenzione”. Che è qualcosa di assolutamente umano. Ma certo non aiuta ad imparare alcunché.

Errare invece significa andare vagando, senza sapere dove, senza consiglio, da cui i termini errante ed errabondo, ovvero colui che vaga qua e là in luoghi diversi. (…) Questo é un modo naturale ed efficace – caratteristico in particolare dell’infanzia- che ci fa conoscere mediante l’esplorazione e l’esperienza diretta.

Come sosteneva Gandhi: “Un genitore saggio permette al figlio di fare degli errori. E’ un bene, per loro, che di tanto in tanto si brucino le dita.”
Quindi anche il Mahatma non considerava l’errare uno sbaglio, ma una salutare esplorazione!”